“Lassù qualcuno mi ama”. Dalla biografia di Rocky Graziano, la pellicola che consacrò la carriera di Paul Newman.
Ladro. Disertore. Picchiatore. Thomas Rocco Barbella, per gli amici Rocky, nacque a Brooklyn nel 1919 e fin da ragazzino dimostrò di avere un carattere violento e indisciplinato. Figlio di un ex pugile fallito e alcolizzato, fu proprio grazie alla boxe che Thomas riuscì a trovare il proprio scopo nella vita, laureandosi campione dei pesi medi nel 1947, con il nome di Rocky Graziano. Sebbene non molto lunga, quella nel boxe professionistico fu una brillante carriera. Tanto che ancora oggi viene annoverato come uno dei più grandi pugili di sempre.
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La storia di un uomo, non di un pugile
Dalla biografia di questo grande atleta, il regista statunitense Robert Wise, che verrà ricordato per pellicole come “West Side Story” e “Tutti insieme appassionatamente” (per citarne alcune), trasse ispirazione per dirigere “Lassù qualcuno mi ama”, il film che racconta la storia dell’ascesa al titolo di Rocky Graziano. Ma non lasciatevi trarre in inganno.
Quella di “Lassù qualcuno mi ama” non è la semplice storia di un pugile e di come, incontro dopo incontro, arrivò al successo. No! Quella della pellicola di Wise è la storia di un uomo che, nato nella povertà, grazie alla boxe riuscì a domare la propria indole violenta e di come riuscì a guadagnarsi il rispetto e la gloria. Fino alla conquista del titolo mondiale.
Tutto comincia in un piccolo appartamento di Brooklyn, dove Harold Barbella, assieme ad un gruppo di ubriaconi suoi amici, sta facendo finta di boxare assieme a suo figlio. Il gioco però ben presto diventa violento e così il piccolo Rocky decide di fuggire.
Da quel momento, assieme alla sua banda di scapestrati, vivrà di piccoli furti, risse da strada e fughe dai riformatori. Fino a quando, dopo aver disertato l’esercito, non incontrerà mister Cohen, l’uomo che lo farà diventare un pugile.
La rinascita di Paul Newman
Originariamente, il ruolo del protagonista era stato assegnato a James Dean, già protagonista di “Gioventù Bruciata” e “La Valle dell’Eden”. Tuttavia, come ben sappiamo, il fu Jim Stark scomparve prematuramente e così Wise si vide costretto a selezionare un altro interprete.
Tra i tanti, sembrava che la parte di Rocky Graziano sarebbe andata a Rod Taylor, ma il regista decise infine di affidare l’eredità di James Dean a Paul Newman, una scelta che fece molto scalpore tra i critici, soprattutto dopo l’insuccesso de “Il Calice d’Argento”, la pellicola che sancì il debutto cinematografico del futuro “Nick Mano Fredda”.

Nonostante le aspre critiche, Paul Newman prese molto sul serio il ruolo, tanto da allenarsi per mesi assieme a Tony Zale, il pugile a cui Graziano sottrasse il titolo mondiale nel 1947.
Il risultato fu un’interpretazione che andò ben oltre le aspettative. Il protagonista infatti riuscì a donare un’innata profondità al suo personaggio, portando in scena un uomo dal passato difficile, cresciuto senza avere nessuna certezza e nessun bene, vivendo di piccoli reati e godendo dell’affetto della madre e, in seguito, della moglie.
Al suo fianco, Paul ritrovò Pier Angeli, con la quale aveva già avuto modo di lavorare ne “Il Calice d’Argento”. Colei che avrebbe dovuto sposare James Dean, se la di lui famiglia non si fosse opposta tanto vigorosamente al loro matrimonio.
Nel ruolo di Norma, la moglie di Rocky, l’attrice cagliaritana dimostra tutto il suo talento. Ella interpreta una donna forte e determinata, capace di sostenere il proprio uomo anche nei momenti più difficili, nonostante l’angoscia che la attanaglia ogni volta che il marito sale sul ring.
Riscrivere i dettami del genere sportivo
Dopo “Stasera ho vinto anch’io”, Robert Wise torna quindi a raccontarci la storia di un pugile, e lo fa nel migliore dei modi. La regia solida, che denota la mano di un regista ormai esperto, rende “Lassù qualcuno mi ama” un caposaldo del genere, capace di ispirare, qualche decennio più tardi, un film come “Rocky”.
Accompagnata dall’energica colonna sonora e da un comparto tecnico invidiabile per l’epoca (ricordiamo a tutti che il film è stato girato negli anni ’50), il film riesce a narrare le gesta di un campione e di un uomo che è stato capace di cambiare la propria vita e di far virtù del suo pessimo carattere. Merito anche di una sceneggiatura precisa, anche se a tratti un po’ troppo romanzata.
“Lassù qualcuno mi ama” quindi, oltre a confermare il grande estro di Wise, ebbe il grande pregio di riscrivere i dettami del genere sportivo, concentrando la trama sull’uomo più che sulla boxe, e di dare il via alla carriera di colui che oggi viene annoverato come uno dei migliori attori di sempre, Paul Newman.

Titolo originale: Somebody Up There Likes Me)
Anno: 1956
Interpreti: Paul Newman, Anna Maria Pierangeli, Everett Sloane, Steve McQueen
Regia: Robert Wise
Soggetto: dall’autobiografia di Rocky Graziano
Sceneggiatura: Ernest Lehman
Casa di Produzione e di Distribuzione: Metro-Goldwyn-Mayer
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